Crescere
Sul piano psicologico “crescere” vuol dire dotarsi di strumenti – ovvero di conoscenze, competenze, qualità, abitudini, pratiche – utili per stare bene e per aiutare gli altri a stare bene. Crescere è un processo dinamico, un percorso, fatto di avanzamenti, periodi di stasi e anche di parziali regressioni; gli strumenti utili per stare bene si possono infatti acquisire, ma anche trascurare, dimenticare, abbandonare, perdere.
Quando ci impegniamo in un percorso di crescita, a mio avviso, è importante tenere presente quattro punti: 1. Centro, mettere consapevolezza, benevolenza e volontà al centro della nostra vita; 2. Direzione, usare l’energia motivazionale dei valori, bisogni e talenti, 3. Maturità, sviluppare una personalità matura ed efficace; 4. Vitalità, impegnarsi in azioni che arricchiscono la vita. Questi quattro punti sono complessi, una sfida continua e un obiettivo forse mai pienamente realizzabile nella nostra quotidianità, ma riconoscendoli e tenendoli presenti possiamo orientare il nostro progetto evolutivo e il nostro percorso di crescita volto al benessere.
CENTRO: Mettere consapevolezza, benevolenza e volontà al centro della nostra vita
Aspetto fondamentale dei percorsi di crescita è scegliere di mettere al centro della nostra vita, del nostro modo di essere (con noi stessi, nelle relazioni, nei comportamenti, nelle scelte etc) consapevolezza, benevolenza e volontà. Per consapevolezza si intende la presenza mentale, la capacità di riconoscere cosa avviene dentro di noi e intorno a noi. La benevolenza è il volere bene, volere il bene di tutti gli esseri, desiderare parimenti il nostro e l’altrui bene. La volontà è la funzione psichica tramite la quale regoliamo l’espressione delle nostre motivazioni (bisogni, desideri, valori, potenzialità etc.) in azioni, attraverso cui ci autodeterminiamo, esercitiamo un controllo e una possibilità di cambiamento, regoliamo la nostra espressione nel mondo. La volontà è energia dinamica e creativa, ci permette di scegliere una direzione per la nostra vita, di operare cambiamenti.
Non si tratta soltanto di coltivare individualmente queste tre qualità ma anche, e soprattutto, di usarle in modo sinergico, contemporaneo in modo da renderle, nel loro insieme, un vero e proprio “regista interiore” capace di dirigere e armonizzare noi stessi e la nostra vita.
DIREZIONE: Usare l’energia motivazionale dei valori, bisogni e talenti
In un percorso di crescita siamo chiamati a riconoscere e chiarire bene quali sono i nostri valori e i significati che riconosciamo nella nostra vita. Per valori si intendono non solo valori astratti come libertà, giustizia, umiltà, amicizia ma più in generale tutto ciò a cui teniamo particolarmente come persone (una compagna, un figlio, un genitore, un amico caro…), oggetti (la casa, la moto, i cimeli di famiglia), situazioni e attività (lavoro, sport, contatto con la natura). Se impariamo a riconoscere i nostri valori essi potranno agire come fari che guidano le nostre scelte e più in generale il nostro muoverci attraverso la vita.
Un secondo tipo di energia motivazionale molto importante è rappresentata dai nostri bisogni e desideri.
Per “bisogni” intendiamo le nostre esigenze vitali, quelle aspirazioni che ci stanno davvero a cuore, le spinte interiori che premono per trovare riconoscimento e gratificazione. Bisogni che possiamo sperimentare in una o più fasi della nostra vita sono ad esempio: il bisogno di sentirci amati, il bisogno di accettazione, quello di libertà, di espressione di sé, di riposo, di significato, di cresita, di autonomia, di apprezzamento. I nostri bisogni vitali sono insopprimibili nel senso che la loro non gratificazione ci porta disagio e sofferenza non altrimenti compensabili.
Con la parola “desiderio” tendiamo invece ad identificare l’aspirazione a qualcosa che ci preme, che vogliamo per noi e per la nostra vita, che immaginiamo possa darci piacere e felicità, ma a cui siamo anche in grado di rinunciare senza troppa sofferenza. I desideri cambiano molto da persona a persona ma alcuni tra i più comuni sono ad esempio: una buona cena in un bel posto, una serata in compagnia, una lettura appassionante, una bella auto.
Non possiamo pensare di stare bene se non impariamo a riconoscere e a gestire i nostri e altrui bisogni, se non sappiamo distinguere i nostri desideri da quelli indotti dall’esterno, se non diventiamo capaci di gestire i conflitti tra diversi bisogni e desideri dentro di noi e nelle relazioni. Per stare bene dobbiamo inoltre riconoscere i nostri bisogni e desideri legati alle nostre ferite e imparare a prendercene cura. Il tema dei bisogni è molto complesso e necessiterà di chiarimenti e approfondimenti specifici.
Ogni persona è anche portatrice di specifici talenti: ci sono persone che sanno cucinare bene, altri sono portati per lo sport, alcuni sono particolarmente creativi, altri danno il meglio di sé nello studio e nella ricerca. Quando riconosciamo ed esprimiamo i nostri talenti le nostre attività diventano appassionate e coinvolgenti, entriamo in un flusso dove anche la percezione della fatica si attenua molto.
Gran parte del nostro benessere dipende dal conoscere e rispettare i nostri valori, i nostri bisogni, i nostri talenti e dal trovare un equilibrio tra queste diverse spinte motivazionali.
MATURITA’: Sviluppare una personalità matura ed efficace
Un individuo ha una personalità matura ed efficace quando possiede un insieme di qualità e capacità che gli permettono di esprimere sé stesso e le proprie potenzialità, di riconoscere e di gratificare i propri bisogni, di riconoscersi e spendersi per i propri valori e significati, di prendersi cura delle proprie ferite interiori e della sofferenza della vita. Le capacità e competenze che rendono una persona matura e saggia sono diverse e includono ad esempio: una buona conoscenza di sé stessi, del mondo, della vita; una rappresentazione lucida di sé stessi e della propria storia; un senso di identità chiaro e stabile; la capacità di dirigere le proprie energie (aggressive, sessuali, creative etc.); un certo grado di padronanza sulle proprie funzioni psichiche (pensiero, emotività, immaginazione, intuizione etc.); la capacità di gestire i propri conflitti e di effettuare scelte; un senso di libertà e di responsabilità; forza per affrontare le difficoltà e le sofferenze, capacità di accogliere e accettare i dolori, i limiti ed i misteri della vita; un significato della vita che dia senso all’esserci; una base affettiva stabile; la capacità di riconoscere e gestire le proprie paure; il saper imparare dalla propria rabbia; la capacità di stabilire e mantenere relazioni interpersonali significative e soddisfacenti; un efficace stile comunicativo; la presenza di qualità personali quali fiducia, creatività, sensibilità, gentilezza etc.
È la vita stessa che momento per momento ci suggerisce quale competenza e qualità dobbiamo sviluppare, e lo fa con le sue sfide, con i problemi che ci troviamo ad affrontare, le occasioni da cogliere e le scelte di fronte a cui ci pone. Ogni sfida della vita, che sia un problema o una occasione da cogliere, ci richiede un salto di crescita e di maturazione.
VITALITA’: impegnarsi in azioni che arricchiscono la vita
Il fatto di impegnarci in azioni che arricchiscono la nostra vita e che sono coerenti con i nostri valori e il nostro progetto evolutivo nutre il nostro benessere e in particolare la nostra vitalità. Alcune azioni concrete possono arricchire la nostra vita di passione, di significato, di incontri e relazioni, di emozioni positive, di autostima e auto-apprezzamento; se vogliamo stare bene e crescere siamo chiamati a riconoscere e coltivare questo tipo di azioni.
È fondamentale che il cambiamento che accompagna la crescita si misuri sul campo, concreto e osservabile anche dagli altri, dei comportamenti, degli atteggiamenti, delle attività e non resti solo una trasformazione interiore. Ogni risultato, anche piccolo e parziale, che raggiungiamo lungo il nostro percorso di crescita è un dono che facciamo a noi stessi e al mondo intorno a noi!
Andrea Bonacchi, dicembre 2019
Ringrazio coloro che hanno letto queste riflessioni e mi hanno dato preziosi consigli e spunti di miglioramento e chiarificazione. In particolare ringrazio per questo Piero Marovelli, amico e collega di ricerche psico-spirituali.