MANIERA IN CUI SCOPRII I DUE TIPI DI MORTE – Cecilia Vicuña

Pensieri e parole

 

Maniera in cui scoprii i due tipi di morte

 

Da piccola avevo dei conigli e mi piacevano tanto

che non mi staccavo da loro durante tutto il giorno.

Li guardavo senza sosta ma non mi venne mai in mente

che erano animali che mangiavano e fu cosi

che morirono. Io non riuscivo a capire perché

era successo dato che loro «sapevano» che

io li amavo, per me esisteva solo un tipo

di morte ed era quella di dolore o tristezza.

Poi, uno zio mi chiese che cosa davo da

mangiare ai conigli e io lo trovai molto strano.

Gli dissi che non gli davo niente, chiesero ai

grandi e tutti risposero che essendo

miei gli animaletti si supponeva che li

alimentassi io.

Gran commozione per la morte dei conigli.

Tutti considerarono che ero scema e snaturata.

A me non importò, ma pensai

che da allora in poi avrei dato da mangiare a

tutte le cose che mi piacevano perché voleva

dire che c’erano due tipi di morte:

quella di fame e quella di dolore.

 

Cecilia Vicuña (Cile, 1948)

ITACA – Kostantin Kavafis

Pensieri e parole

Itaca

Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere,
non sara` questo il genere di incontri se il pensiero resta alto e un sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo,
ne’ nell’irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l’anima non te li mette contro.

Devi augurarti che la strada sia lunga.
Che i mattini d’estate siano tanti
quando nei porti – finalmente e con che gioia –
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche profumi
penetranti d’ogni sorta; piu’ profumi inebrianti che puoi,
va in molte citta` egizie
impara una quantità di cose dai dotti.

Sempre devi avere in mente Itaca –
raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull’isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
sulla strada: che cos’altro ti aspetti?

E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
gia` tu avrai capito cio` che Itaca vuole significare.

Kostantin Kavafis

LEZIONE DI VITA – Massimo Gramellini

Pensieri e parole

Lezione di vita

Che cosa avete imparato quest’estate? Io soltanto una cosa, ma importante. Me ne stavo in spiaggia libera, all’ora in cui gli ombrelloni riflettono l’ombra di uno stecchino, e guardavo malinconicamente i relitti di una festa della sera prima – bottiglie, bicchieri, gusci spolpati di anguria – disseminati sulla sabbia rovente. Un tizio intorno ai cinquanta (molto ben portati) si è avvicinato a una comitiva di ragazzi sonnecchianti. Saltellava per via della sabbia, e della rabbia. L’ho sentito urlare: «Vi sembra il modo di lasciare uno spazio pubblico? E guardatemi mentre vi parlo! Io, alla vostra età…». Ho girato la testa: per l’imbarazzo che mi provocano le frasi fatte, ma soprattutto per osservare la compagna del tizio, che aveva afferrato dei sacconi di plastica e cominciato a scaraventarvi dentro bottiglie rotte e bicchieri appiccicosi. Allora anche il tizio ha smesso di sgridare i ragazzi e ha raggiunto la donna. I due hanno lavorato sodo, in silenzio e sotto il sole. Giunti al decimo saccone, li ho visti correre in mare a rinfrescarsi. Ma quando sono usciti dall’acqua per andare a completare l’opera, la scena era completamente cambiata. I ragazzi si erano alzati tutti e, sacconi alla mano, stavano rimuovendo gli ultimi resti della loro bisboccia, in silenzio e sotto il sole. Lì ho capito la cosa importante. Che le ramanzine, i discorsi, le parole in genere sono sterili. L’unica forza che smuove i cuori è l’esempio. Il gesto che accompagna o sostituisce le parole.

(La donna dei sacconi era mia moglie. Quanto al tizio, si sarà capito…).

 Massimo Gramellini

 dalla rubrica “Buongiorno” su LaStampa.it (settembre 2012)

Considero valore – Erri De Luca

 

Pensieri e parole

Considero valore ogni forma di vita, la neve, la fragola, la mosca.
Considero valore il regno minerale, l’assemblea delle stelle.
Considero valore il vino finché dura il pasto, un sorriso involontario,
la stanchezza di chi non si è risparmiato, due vecchi che si amano.
Considero valore quello che domani non varrà più niente
e quello che oggi vale ancora poco.

Considero valore tutte le ferite.
Considero valore risparmiare acqua, riparare un paio di scarpe,
tacere in tempo, accorrere a un grido, chiedere permesso prima di sedersi,
provare gratitudine senza ricordare di che.

Considero valore sapere in una stanza dov’è il nord,
qual è il nome del vento che sta asciugando il bucato.
Considero valore il viaggio del vagabondo, la clausura della monaca,
la pazienza del condannato, qualunque colpa sia.

Considero valore l’uso del verbo amare e l’ipotesi che esista un creatore.
Molti di questi valori non ho conosciuto.

 

Erri De Luca, da “Opera sull’acqua e altre poesie”,  Einaudi (2002)

 

“Per questa stella di mare, cambia tutto”

Pensieri e Parole

Sulla spiaggia, all’alba dopo una mareggiata, un vecchio vede, lontano davanti a lui un giovane che raccoglie delle stelle marine e le ributta in mare. Incuriosito, lo raggiunge in fretta e gli chiede il perché di questo strano modo di fare. Il giovane spiega che le stelle di mare, scaraventate dalle onde ed arenate in mezzo a tanta sabbia, sono destinate a morire se rimangono esposte al grande sole del mattino.

“Ma la spiaggia si estende per chilometri e chilometri, e di bestiole ce ne sono a migliaia …” esclama il vecchio ” non vedo come tu possa cambiare tutto questo!”.

Il giovane allora guarda la stella di mare che tiene nel palmo della mano, poi la lancia con forza tra le onde e gli risponde: “Per questa, ad ogni modo, CAMBIA TUTTO!!”.

Il vecchio se ne andò pensoso, il giovane continuò con più foga nel suo lavoro.