Siamo in un momento dell’anno in cui la natura si sta risvegliando; il frumento nei campi ha preso l’aspetto di sottili fili verd. Sugli alberi le gemme gonfiano e stanno per comparire le prime fioriture. I Chaenomeles, meli da fiori stanno sbocciando. I calicanti e le giunchiglie bianche stanno spargendo il loro intenso profumo… Si comincia a percepire l’allungamento delle giornate. I bulbi dei narcisi, dei giacinti, dei tulipani, che hanno riposato nella terra per tutta l’estate e durante l’autunno proprio in questo momento stanno emettendo dei germogli che stanno bucando la superficie della terra. Il germoglio composto di foglie nastriformi e carnose sta iniziando a salire. Ho voluto allora dedicare questa meditazione al bulbo nel momento che il suo germoglio emerge dalla superficie della terra ora dura e ghiacciata ora morbida e umida. Questo può essere il simbolo della vitalità, delle qualità che abbiamo da portare fuori di noi, da esprimere nel mondo e nelle nostre relazioni, di una parte potenzialmente bella di noi che può manifestarsi. Ci sono bulbi che germogliano e che fioriscono in ogni stagione: alcuni in pieno inverno come adesso, altri in primavera, altri ancora in estate e altri in autunno. Così in ogni stagione della nostra vita ci sono qualità, competenze, elementi di vitalità che possono esprimersi. Come nei cicli della natura così anche nei cicli interiori della nostra crescita e della nostra vita ogni cosa avviene a suo tempo, quando i tempi sono maturi.
“Lloyd, perché secondo te le foglie diventano gialle d’autunno?” “Credo che sia per non far provare agli alberi la nostalgia del sole d’estate, sir” “Ma poi cadono…” “Non sono loro che cadono, ma gli alberi che le lasciano andare, sir” “Perché, Lloyd?” “Perché gli alberi sono saggi, sir. E sanno chi il sole tornerà” “E con loro anche foglie nuove. Vero, Lloyd?” “Esattamente, sir.”
tratto da: Simone Tempia, Vita con Lloyd, la mia vita insieme ad un maggiordomo immaginario Rizzoli ed.
Siamo in un momento dell’anno di freddo, di tempo brutto. Dalla finestra del mio studio vedo alberi spogli. Quest’anno l’autunno è stato clemente e le foglie hanno resistito a lungo sugli alberi; ma ora si sono arrese e gli alberi appaiono spogli. Visti da vicino, i rami sono già cosparsi di piccole gemme: promessa di una vita che aspetta di risvegliarsi.
Queste meditazioni traggono spunto da quanto osserviamo nella natura e dentro di noi. Siamo in un momento dell’anno di risveglio della natura e di esplosione di vitalità primaverile. In questo periodo sono stato colpito da un frase del maestro buddhista zen vietnamita Thich Nhath Hanh: “Il più grande miracolo è essere vivi”. Ci troviamo in mezzo a questo miracolo della natura vivi dopo un anno difficile. In questo incontro vi pongo un gentile invito a cogliere il miracolo della primavera intorno a noi e il miracolo dell’essere vivi Preso dalla preoccupazione dei problemi del quotidiano, delle scadenze e delle cose da fare, sono spesso distratto dalla meraviglia di queste giornate bellissime. A volte invece ciò che mi rende poco sensibile al miracolo di essere vivo e al miracolo del risveglio primaverile della natura è il senso di scontatezza; la scontatezza anestetizza e stempera le mie percezioni. Andiamo allora alla scoperta della meraviglia della natura.ù
Modalità di Svolgimento: Incontro on-line utilizzando “Zoom -meeting”. Si consiglia di scaricare Zoom come programma sul proprio computer o applicazione sul proprio cellulare e di aprire il link alcuni minuti prima dell’inizio dell’incontro. Dopo un saluto iniziale, faremo una meditazione (chi vuole dopo questo momento può già disconnettersi) e una breve condivisione.