PANDEMIA: L’OCCASIONE DI SPERIMENTARE UNA VISIONE di Petra Guggisberg Nocelli

PANDEMIA: L’OCCASIONE DI SPERIMENTARE UNA VISIONE

Riflessioni con esercizio

di Petra Guggisberg Nocelli

psicoterapeuta ASP, psicosintetista SIPT, formatrice e autrice

Un popolo senza visioni è destinato a perire”. 
Ralph Waldo Emerson

 “Una visione molto grande è necessaria e l’uomo che la sperimenta, deve seguirla come l’aquila cerca il blu più profondo del cielo.”
Cavallo Pazzo, capo Sioux

 Quando vedi la Terra dalla Luna, non distingui alcuna divisione di nazioni o stati. Quest’immagine potrebbe davvero essere il simbolo della nuova mitologia che verrà. Quello è il paese che celebreremo. E quelle sono le persone con cui siamo un tutt’uno.
Joseph Campbell

Occorre avere una visione trifocale.
Cioè vedere e tener presente la meta lontana, lo scopo; poi avere una visione degli stadi intermedi che vanno dal punto di partenza al punto di arrivo; infine la percezione immediata del prossimo passo da fare.”
Roberto Assagioli

INTRODUZIONE

Sembra un atteggiamento ricorrente, di fronte alle calamità, quello di ripromettersi solennemente di cambiare le cose, di costruire un mondo diverso, migliore, con valori più umani e giusti. Poi però torniamo altrettanto facilmente alle abitudini, all’inerzia e all’indulgenza di sempre. Perché?

Riusciremo ad accedere alla libertà interiore di scegliere, tra le varie possibili risposte a questa crisi planetaria, quelle più coraggiose e creative? Riusciremo a distillare da questa dolorosa esperienza il dono prezioso che essa è in grado di offrirci? Riusciremo a ricavarne una visione positiva, audace e coraggiosa? Una visione che continueremo a coltivare in modo libero e consapevole anche quando la morsa dell’ombra si sarà allentata? Leggi tutto “PANDEMIA: L’OCCASIONE DI SPERIMENTARE UNA VISIONE di Petra Guggisberg Nocelli”

L’ANNO NUOVO – Gianni Rodari

Pensieri e parole

“L’anno nuovo”

Indovinami, indovino
tu che leggi nel destino:
l’anno nuovo come sarà?
Bello, brutto, o metà e metà?

“Trovo stampato nei miei libroni
che avrà di certo quattro stagioni,
dodici mesi, ciascuno al suo posto,
un carnevale e un ferragosto,
e il giorno dopo del lunedì
avrà sempre un martedì.

Di più per ora scritto non trovo
nel destino dell’anno nuovo:
per il resto anche quest’anno
sarà come gli uomini lo faranno”.

di Gianni Rodari

LIBERTA’ DELLA VOLONTA’ – Viktor Frankl

Pensieri e parole

LIBERTA’ DELLA VOLONTA’

 […]La libertà dell’uomo non è libertà da condizionamenti, ma piuttosto libertà per prendere un atteggiamento in qualunque condizione ci si possa trovare.

    Nel corso di una intervista, Huston C. Smith di Harvard mi chiese se, come professore di neurologia e psichiatria, potessi rifiutarmi di ammettere che l’uomo è soggetto a condizionamenti e determinismi. Risposi che, quale neurologo e psichiatra, sono pienamente convinto del fatto che l’uomo non è del tutto libero da condizionamenti, siano essi biologici, psicologici o sociologici. Ma aggiunsi che, oltre ad essere professore nel campo della neurologia e della psichiatria, sono anche un sopravvissuto a quattro campi di concentramento nazisti, e come tale so fino a che punto l’uomo resta libero e fino a che punto può innalzarsi al di sopra di qualsiasi condizionamento ed opporsi ad ogni tipo di circostanze esteriori. Distanziarsi anche dai peggiori condizionamenti è una capacità specificamente umana. Ma l’esclusiva capacità umana di distanziarsi da qualunque situazione sia necessario affrontare non si manifesta solo attraverso l’eroismo, così come è avvenuto nei campi di concentramento, ma anche attraverso l’umorismo. Anche l’umorismo è, infatti, una caratteristica esclusivamente umana. E non è il caso di vergognarsene. L’umorismo è anche un attributo divino: in ben tre salmi Dio viene presentato come uno che ride (Cf. i Salmi 2,4, 37,13; 59,9).

    L’umorismo e l’eroismo si riferiscono alla capacità, prettamente umana di autodistanziamento. In virtù di tale capacità, l’uomo può autodistanziarsi non solo da una situazione, ma anche da se stesso. Egli è capace di scegliere il suo atteggiamento nei confronti di se stesso. Così facendo egli prende una reale posizione verso i suoi condizionamenti e determinismo somatici e psichici. Si comprende facilmente come questa sia una questione cruciale per la psicoterapia e la psichiatria, per l’educazione e la religione. Poiché, vista in tale luce, una persona è libera di modellare il suo carattere, e l’uomo è responsabile di quello che possa aver fatto fuori di se stesso. Quel che importa non sono le caratteristiche del nostro carattere, e gli stimoli e gli istinti in sé, ma piuttosto l’atteggiamento che noi prendiamo nei loro confronti. E la capacità di prendere un tale atteggiamento fa di noi degli esseri umani. […]

 Viktor Frankl

dal libro “Senso e valori per l’esistenza” Ed. Città Nuova, Roma 1994 pp 32-33